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Il timestretching su Studio One 3

Una delle caratteristiche principali di Studio One è la gestione del TimeStreching, ossia quella relativa alla modifica del tempo all'interno di una traccia audio, come alterare quindi la velocità di un brano o di una traccia senza alternarne il pitch o la tonalità.

Una delle caratteristiche principali di Studio One è la gestione del TimeStreching, ossia quella relativa alla modifica del tempo all’interno di una traccia audio, come alterare quindi la velocità di un brano o di una traccia senza alternarne il pitch o la tonalità.

Iniziamo caricando una nuova song vuota ed importiamo un file audio, per comodità caricherò una delle song su cui ho lavorato ultimamente “Portami Via” dal disco di esordio di Barbara Todisco, che potrete eventualmente trovare su iTunes.

Una volta importata iniziamo a creare una tempo track sulla song e, per iniziare, dalla pagina Inspector a lato, selezioniamo Don’t Follow nella riga Tempo sempre a sinistra in alto. Soltanto dopo ci occuperemo di modificare la velocità nella sezione in basso a sinistra della sezione Inspector.

Individuiamo subito il battere di una porzione del brano, per allinearlo ad una misura della griglia. Per fare questo utilizzo spesso il ritornello. Tenendo premuto shift possiamo allargare o stringere la parte tagliata slegandoci per un momento dalla griglia, selezionando perfettamente il punto di attacco del battere e poi, lasciando lo Shift, spostiamolo finché si aggancia alla griglia.

Muovendo ora il mouse sul metronomo sottostante vedremo la griglia avvicinarsi ed allontanarsi dagli altri beat contenuti nella song. Una volta individuato il tempo, nel nostro caso 95bpm, riapriamo la song ed impostiamo la velocità appena trovata nel campo “file tempo” in basso a sinistra.

Il timestretching su Studio One 3

Nella parte in alto a sinistra dell’inspector selezioniamo ora Timestretch all’interno del campo Tempo che prima avevamo impostato su Dont Follow. La modalità di Timestrech va impostata invece su Eastique Pro. In questo momento possiamo spostare la velocità del metronomo e far si che la traccia audio lo segua anche nelle variazioni interne che intendiamo programmare.

Questo approccio è utile soprattutto a chi intende ricreare una tempo track o seguire o copiare l’arrangiamento di un’altro brano già scritto, per poter poi programmare MIDI sopra il file audio e far si che tutta la programmazione segua poi l’andamento del brano audio.

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Jurij Gianluca Ricotti

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