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Il tapping e quali dita usare

Cari lettori oggi parliamo di tapping, una tecnica che nel corso degli anni ha davvero avuto una grande evoluzione, se pensiamo a Van Halen che la utilizzava in "Eruption" (1978) suonandola in modo base ovvero aggiungendo una nota in più ad ogni fraseggio della mano sinistra o a Tj Helmerich nell'album "Quid Pro Quo"

Cari lettori oggi parliamo di tapping, una tecnica che nel corso degli anni ha davvero avuto una grande evoluzione, se pensiamo a Van Halen che la utilizzava in “Eruption” (1978) suonandola in modo base ovvero aggiungendo una nota in più ad ogni fraseggio della mano sinistra o a Tj Helmerich nell’album “Quid Pro Quo” (1992) che aveva abbandonato il plettro suonando tutto con il tapping, fino a quei chitarristi che posso definire “moderni” poiché dei giorni nostri come Rusty Cooley, Andy James o Sam Bell che stanno unendo la tradizionalità della tecnica a diteggiature più estreme per ampliare la musicalità del brano che suonano.Ma cominciamo con ordine, cosa significa il tapping e come si può suonare una sequenza con questa tecnica in modo pulito? La tecnica del tapping comporta l’utilizzo del legato della mano sinistra e di note aggiuntive suonate con la mano destra direttamente sulla tastiera della chitarra, nel momento che vengono suonate queste note dalla mano destra si sta suonando una sequenza in tapping.
Aggiungere le note vuol dire scegliere un dito tra quelli liberi (poiché pollice ed indice sono impegnati a tenere il plettro) come ad esempio il medio ed esercitarsi per far suonare con precisione la nota desiderata, mantenendo un suono pulito e costante di intensità senza cali di volume per cui possiamo immaginare di fare un hammer-on e pull-off con il medio della mano destra.
Oltre a questo dobbiamo occuparci del movimento che farà il nostro braccio destro spostandosi dalla tipica posizione in cui si suona plettrando ad una posizione con mano molto più avanti e il tutto senza far vibrare le corde, mantenendo un palm-muting e senza strusciare il braccio sulle corde è molto più semplice di quello che si pensa e provando il primo esempio vi accorgerete praticamente di quello di cui vi sto parlando.Questa semplice sequenza vi può essere utile a prendere confidenza con la tecnica, fare attenzione alla pulizia del suono che ha il 90% della resa finale, infatti se sentiamo vibrare altre corde vuol dire che dobbiamo rallentare tutto e trovare cosa fa sporcare il suono, ricordiamoci che per la mano sinistra vale il discorso che abbiamo fatto per il legato quindi stoppare le corde al di sotto di quella suonata con l’indice.Consiglio sempre di iniziare il tapping usando sempre il dito medio poiché libero, e in successione anulare e mignolo fino a sequenze molto complesse in cui togliamo il plettro e usiamo tutte e quattro le dita, ma per ora esercitiamoci con un solo dito.Questo secondo esempio prevede una scala pentantonica di La minore con aggiunta di una nota di tapping e salti di corda, la diteggiature è molto semplice e non si sposta sulla tastiera e ci è utile per sciogliere la mano destra.Nel terzo esempio invece vogliamo utilizzare ancora una pentatonica di La minore ma la vogliamo spostare su più box di diteggiature per verificare che sia la pulizia del tapping e la fluidità della tecnica non venga meno.Questa panoramica veloce di come utilizzare il tapping è un pretesto per darvi un’idea di quante possibilità sonore potete avere con questa tecnica, chi è completamente a digiuno di questa tecnica avrà capito come funziona e chi invece già la conosce avrà potuto avere qualche idea in più su come utilizzarla non su corda singola.Francesco Fareri
Fondatore, coordinatore e docente presso “Total Shred Guitar” corsi di Chitarra e Tecnica a Romawww.francescofareri.com
www.totalshredguitar.com