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Giacomo Castellano – Cutting Bridges

Il primo album solista di uno fra i migliori chitarristi rock nostrani, Giacomo Castellano, si chiama Cutting Bridges. Più che un semplice album solista potrebbe essere considerato quasi come un "greatest hits", in quanto raccoglie esperienze musicali vissute nel corso di oltre dieci anni di carriera trascorsi sui pal

Il primo album solista di uno fra i migliori chitarristi rock nostrani, Giacomo Castellano, si chiama Cutting Bridges. Più che un semplice album solista potrebbe essere considerato quasi come un “greatest hits”, in quanto raccoglie esperienze musicali vissute nel corso di oltre dieci anni di carriera trascorsi sui palcoscenici e negli studi di registrazione sparsi per il mondo.
Passando di traccia in traccia la musica cambia da uno stile ad un altro, dando il senso di cambiamento e di crescita. La poliedrica formazione ed esperienza musicale di Castellano si manifesta quindi in maniera “dinamica” ascoltando il cd che così non può essere definito un disco di shredding, di singoli pop o metal, ma un cd di un chitarrista votato alla composizione “dell’ascolto”.
Questa particolare dimensione viene dalla scoperta di McLuhan che così afferma: Il mondo non si guarda, si sente. Non lo si legge, lo si ascolta….Giacomo scopre oltre a questa parentesi filosofica anche se stesso, mostrando il suo percorso musicale che in questa prospettiva diventa quindi anche un percorso di vita, autobiografico. Ripercorriamo a grandi linee questo viaggio, non solo musicale, attraverso le tracce del cd. Gaztambide apre le danze, un tipico brano rock nato tra le strade di una Madrid “rockettara”, più di quanto molti possano immaginare. Un brano un pò Prodigy, un pò Led Zeppelin, un pò Castellano.Si passa a L.F.L., brano dal sapore molto country rock americano, con chitarre slide e fiati. In Music Part One le carte cominciano a mescolarsi ed entrano in gioco scratch e sonorità oscillanti tra il funk, l’hip-hop e “stursky & hutch”. Molto forte la personalità di Dre Love, rapper newyorkese, e l’interludio con i fiati arrangiato da vera big band con una chitarra che a tratti sorvola su tutti.La traccia successiva accoglie un’altra nuova presenza, la sinuosa voce di Rossella Ruini. Ballad molto soft con finale psichedelico. Segue Music Part Two, il prosieguo della track n°3, con il rientro in grande stile della sezione dei fiati. Un groove trascinante sorretto dall’ottimo Paolo Valli dietro le pelli e Dado Neri al basso fanno da contraltare ad un tema irresistibile, trascinante, sincopato, su una sonorità dorico-blues che esalta Giacomo in fase solista e ritmica (!).L’atmosfera torna rilassata in Garbage, brano che mostra il lato “Carlos Santanesco” di Giacomo.
Dietro l’apparente semplicità si nasconde una delle lead tracks che ha fatto sudare di più Castellano.
Gli elfi che arrivano dopo 10 ore di mix, entrano nel computer producendo brani che arrivano quasi per magia. Ambienti sonori new age sui quali si stagliano i vocalizzi di Rossella Ruini fanno di Little Elves una sorta di intro al brano successivo, Big As A Key. Il tema con sincope in sol lidio che si evolve in 5/4 nel ritornello fa di questo brano, cantato da Rossella Ruini, un esempio di prog surrealista.
In seguito incontriamo Ariete, uno dei brani più ispirati, tra quelli strumentali. La ritmica decisamente “cattiva” è ottenuta con una chitarra Giniski accordata da si a si. Entrano in scena anche alcuni elementi sonori sperimentali che fanno da presagio alle seguenti evoluzioni. Try To Save Yr Song è lo spartiacque. Qui avviene il reale “taglio dei ponti” (Cutting Bridges = Tagliando i ponti) con i mondi musicali precedenti.
La tromba in stile “milesiano” riempie un arrangiamento nato dal vivissimo interesse di Giacomo Castellano nei confronti di gruppi tipo Massive Attack, Portishead, Tricky.Arriviamo finalmente ad un brano acustico che porta il titolo di Environments. L’idea originaria del brano (totalmente improvvisato) è nata nel 1998, ma ha dovuto attendere il 2002 per essere terminato. Le accordature sperimentali evocano intriganti sonorità indiane.
Chiude il disco la titletrack Cutting Bridges #1. Qui lo sperimentalismo si esprime nella sua totale libertà. Il vero innovamento per Giacomo sta in questo brano, composto cercando di agire in totale libertà senza seguire schemi musicali precisi. Ritmiche in tapping, cascate di note in piena libertà, suoni intrascrivibili nella normale notazione musicale moderna proiettano questo brano in una dimensione di sperimentalismo senza confini. In conclusione possiamo affermare che questo disco rappresenta la “storia” di Giacomo Castellano raccontata musicalmente ed in maniera molto personale.
Attorniato da ottimi musicisti, Giacomo non stanca, si dimostra ottimo musicista negli arrangiamenti, nei temi, nelle strutture musicali e nell’oltrepassare queste stesse strutture, che nella parte finale del disco si frantumano in favore di uno sperimentalismo musicale impressionista.
“Ovviamente”, come molti suoi fan ed allievi sanno già, Giacomo Castellano è “anche” un valente chitarrista dotato di grande tecnica, una tecnica mai fine a se stessa ma sempre finalizzata a scopi musicali che attraversa diversi generi e sonorità, come appena descritto.Può darsi che durante l’ascolto di questo cd qualcuno resti maggiormente colpito da una traccia piuttosto che da un’altra; in tal caso apprezzerà una parte di Giacomo, una delle tante sue forme di espressione, un suo periodo particolare. Ma se ascoltando il cd ad occhi chiusi riusciamo a rivivere alcune scene che Giacomo ci racconta, il rumore delle strade di Madrid, certi paesaggi che si intravedono dal finestrino del treno, la luce fioca della stanza che illumina notti insonni, considerando quindi l’intero cd come un’opera unica in evoluzione dalla prima all’ultima traccia, allora apprezzeremo appieno questo cd, il cui vero senso si trova nell’evoluzione di Giacomo Castellano, un musicista che racconta musicalmente la sua vita.Musicisti:
Guitars, programming, keyboards: Giacomo Castellano
Keyboards: Simone Milli
Bass: Dado Neri, Guido Melis, Lorenzo Forti
Sax: Aldevis Tibaldi
Trumpet: Vladimiro Martini, Filippo Lepri
Trombone: Stefano Scalzi
Double Bass: Stefano Allegra
Rap & Vocals: Dre Love
Vocals: Rossella Ruini, Esther Rodriguez
Drums: Paolo Valli, Fabrizio Morganti
Mastering: Foffo Bianchi

Giacomo Castellano official web site: www.giacomocastellano.it / [email protected]
M. A. Records: www.musicacademy2000.com / [email protected]
Ufficio stampa:Alessandra PagliaiCell: 338 3309866 [email protected]

  • Gaztambide (2002)
  • L.F.L. (1998-2002)
  • Music Part One (2002)
  • The Dream Laying on my bed (1993-2001)
  • Music Part Two (2002)
  • Garbage (2002)
  • Little Elves (1998-2002)
  • Big As A Key (1992-1993)
  • Ariete (2002)
  • Try To Save Yr Song (2002)
  • Environments (1998)
  • Cutting Bridges #1 (2002)
  • Casa discografica: Music Academy Records
    Anno: 2003