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Donato Begotti, energia a 6 corde

Discutendo dell’ambiente musicale del nostro paese, aleggia sempre una nota di malinconia, in particolare quando ci s’interroga sulle reali possibilità di fare della musica il proprio mestiere. Purtroppo in Italia si arriva a confrontarsi con una sedimentata mentalità per la quale la musica è da considerarsi un

Discutendo dell’ambiente musicale del nostro paese, aleggia sempre una nota di malinconia, in particolare quando ci s’interroga sulle reali possibilità di fare della musica il proprio mestiere.
Purtroppo in Italia si arriva a confrontarsi con una sedimentata mentalità per la quale la musica è da considerarsi un hobby, talvolta nemmeno troppo impegnativo, destinando riguardo e rispetto solamente a nomi altisonanti forti di milioni di album venduti.
Chiunque si ritrovi ad avvicinarsi allo studio di un qualsiasi strumento, prende presto consapevolezza del perché questo modo di concepire la figura del musicista, sia erroneo e sulla lunga distanza controproducente.

Malgrado nel corso degli anni alcune cose siano mutate, questa scuola di pensiero regna ancora sovrana nel nostro paese, tarpando spesso le ali a grandi promesse. Promesse che talvolta trovando il coraggio migrano verso più floridi lidi, molte altre volte invece si arrendono appendendo al chiodo il proprio strumento e con esso la propria passione. Viene naturale chiedersi a questo punto, perché, a dispetto di tutto ciò, ogni giorno molti ragazzi si avvicinino sempre più numerosi allo studio della musica.
La risposta non è nemmeno troppo difficile da trovarsi perché nelle torbide acque del musical oceano italico, rare perle di bravura, talento e determinazione, si sono sempre distinte all’ombra dei riflettori, regalando gioia, speranza e volontà a chi svegliandosi ogni mattina sente di non poter vivere senza il proprio strumento.
Tra le pagine di MusicOff, molte di queste persone sono passate e continuano a farci visita.
Addetti ai lavori, tecnici, esperti, costruttori e musicisti, tutti accomunati da due elementi fondamentali, la passione per il proprio lavoro e la determinazione necessaria ad affrontare le difficoltà che questo lavoro comporta nel nostro paese. Donato Begotti, classe 1964, è sicuramente nome bene noto a tutti i fedeli musicoffili e non solo, uno dei chitarristi più roboanti sul suolo italico, un vero e proprio concentrato di energia, pronto ad esplodere e contagiare tutto ciò si trova nei dintorni.
La sua vitalità, con tutti i progetti che questa ha generato, ci hanno letteralmente investito in una bellissima intervista, che ha dato poi il “La” per quest’articolo.
La storia di Donato Begotti è una parabola in cui è rintracciabile una costante volontà di mettersi in gioco come musicista e come persona, parabola iniziata sui palcoscenici di tutta Italia e approdata recentemente nelle aule della Rock Guitar Academy. È necessario precisare subito che non stiamo parlando di qualcuno che ha scelto l’insegnamento come arresa alle difficoltà della musica live, se avrete la pazienza di leggere queste righe capirete il perché. Il giovane Donato Begotti, come racconta ai nostri microfoni, è stato un ragazzo fortunato per due motivi: perché fra le tante maledizioni che potevano colpirlo è stata la musica quella che gli ha dato alla testa e perché ha potuto contare su dei genitori che gli hanno permesso di dare sfogo a questa sconfinata passione.
Proprio perché le scelte facili non portano mai a nulla di grande, scegliere la strada in salita è sempre stata una tendenza naturale del “nostro” Begotti, così fra cover band di diversa natura, progetti musicali tra i più disparati e svariate collaborazioni dimostrative per alcuni marchi, il bagaglio di esperienza accumulato è cresciuto sempre più, andando a sedimentare le basi per quello che diverrà poi il Donato insegnante.
Un bel giorno infatti, viene presa una decisione fondamentale, rinunciare al palcoscenico del live, da sempre presente nella vita di Begotti, per dedicarsi totalmente all’insegnamento. Non è certo una scelta semplice da compiere e perseguire, ma possiamo senza dubbio affermare che il rischio corso allora lo sta ripagando totalmente. Rock Guitar Academy, è la creatura nata da questa decisione, la sua gestazione, ci racconta Donato, è stata sicuramente travagliata e piena di sacrifici, ma grazie all’aiuto di due amici e colleghi come Antonio Cordaro e Roberto Fazari è riuscito a dare vita ad una realtà che esprime al meglio la sua strabordante personalità ed attitudine.
Non si deve fraintendere il nome Rock Guitar Academy, perché malgrado la parola “Rock” rappresenti in fondo quella che è una matrice comune fra gli allievi e gli insegnanti della scuola, la proposta di RGA è molto più ampia e completa. Dal chitarrista disarmato a quello disarmante, RGA offre corsi per tutti i livelli di “deformazione” mentale, in un crescendo di istruttiva follia a sei corde. Partendo dal P.G.A. per un perfetto approccio al mondo chitarristico, fino ad una totale simbiosi con lo strumento nel Master di Chitarra Rock.
La volontà, è di formare e preparare chitarristi pronti per qualsiasi occasione, che non si limitino alla meccanica esecuzione delle note, ma che riescano ad apportare un contributo creativo originale, mantenendo sempre ben presente quella che è la propria personalità, mettendola al servizio del brano e del progetto con cui ci si confronta. Rock Guitar Academy - CCRQueste sono effettivamente gran belle parole, Begotti non è il primo a proporre qualcosa di simile. Sono frasi che fanno molta scena su un volantino preparato ad arte, ma spesso e volentieri non trovano poi riscontro quando si imbattono nella realtà che sta al di fuori delle varie scuole.
Ciò che differenzia la Rock Guitar Academy è in primis il suo fondatore ed in secondo luogo le modalità di preparazione e di studio; si badi bene, i due elementi sono strettamente correlati.
Una persona come Donato, ha affrontato lungo la propria carriera tutte le difficoltà che l’essere un musicista in Italia comporta. Ha saggiato il bello e il brutto della professione, dovendo sbattere tante volte la testa su muri che nel nostro paese negli anni non hanno fatto altro che ispessirsi.
Matematicamente si poteva quindi escludere che tutto ciò fosse ignorato intraprendendo a tempo pieno la via dell’insegnamento e soprattutto nel momento della fondazione di RGA. Rock Guitar Academy non promette l’irrealizzabile, non promette vita facile ai propri studenti una volta terminati gli studi. Ciò che Begotti assicura e si impone di fare è creare chitarristi che, oltre alle abilità tecniche, abbiano le capacità personali ed umane per poter affrontare tutte le difficoltà che inevitabilmente verranno a presentarsi nel corso della carriera.
Nessun diploma assicurerà mai niente, nessun sindacato sarà mai pronto a parar le spalle, solamente la consapevolezza delle proprie capacità, la fiducia nei propri mezzi e la forza di volontà personale assicurano di poter abbattere qualsiasi barriera. Questo è ciò che un chitarrista diplomato alla Rock Guitar Academy può vantare di avere, un’attitudine dura a morire. Possono suonare come discorsi astratti, ma Donato sa bene che così non è, ci crede ciecamente. “È un meccanismo a catena”, una fiducia totale nelle possibilità di una persona confidente e forte dei propri mezzi. “C’è chi la chiama sinergia karmica, ma ha tanti altri nomi” dice Begotti, “un processo continuo per il quale se io do il meglio di quello che so fare, senza chiedere nulla in cambio, i risultati non tarderanno ad arrivare e la paga sarà doppiamente soddisfacente”. Non c’è niente da fare, incontrare una personalità come quella di Donato è un’esperienza unica nel suo genere, davanti a certe parole si può anche alzare il sopracciglio con aria scettica, ma dall’altra troveremo una persona che crede fortemente nel proprio operato. Per dimostrarlo non usa tanti giri di parole, ma piuttosto inonda YouTube dei risultati tangibili che i suoi ragazzi raggiungono.
Quali altre prove servono?
Non c’è da stupirsi, con queste premesse, quando s’intuisce che RGA è un successo in continua crescita, un luogo che, a detta di Donato, attrae ragazzi che per natura hanno una deformazione per la musica e il sacrificio, ai quali però viene chiesto moltissimo lungo gli anni di studio. La forza di volontà è spezzata, la ricerca della perfezione porta a un numero di ore di studio molto alto e tante volte allo stremo, ma è proprio questo ciò che permette, una volta terminati gli studi, di non aver più paura di nulla. Detto questo però Rock Guitar Academy è un luogo di grande impegno, ma sempre estremamente divertente e solare. Aggiungerei che non poteva essere diversamente visto il fondatore.
Il bello di discorrere con Donato è l’essere consapevoli di aver di fronte un musicista d’alta caratura, grande esperienza e bagaglio personale, dalle cui parole emerge però un’aria ed un atteggiamento sempre fanciullesco.
“Idealmente, vorrei essere l’eterno novizio, perché soltanto allora le sorprese sarebbero infinite” sono parole di Keith Jarrett e Begotti ne è l’esempio. Anche quando ci parla di difficoltà e ostacoli, emergono sempre e comunque la gioia e la felicità del fare il proprio mestiere, insegnamento prezioso per i propri studenti.
A quanto pare Donato ha investito molto per essere un insegnante a tempo pieno, mai scelta fu più azzeccata. Rock Guitar Academy è una luce che si accende in Italia, insieme con altre, per continuare a dare speranza a chi si crede spacciato nel panorama nostrano, grazie a personalità come quella del “Begut”, le quali hanno un carisma particolare non concesso a tutti. Proprio quest’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’unità d’Italia, vorrei lasciarvi con una frase tratta dalle lettere private di uno dei nostri padri fondatori, Giuseppe Mazzini:
“L’arte non è la fantasia. Il capriccio di un individuo. È la grande voce del mondo, e di Dio, raccolta da un’anima eletta e versata agli uomini in armonia.”
Senza voler sviscerare il significato stretto di tali parole, credo rendano bene l’immagine di quelle particolari personalità che riescono, più di tante altre per natura, a trascinare, invogliare e spronare chi sta loro vicino. Sono persone in grado di trasmettere quel trend positivo che il fare musica possiede, potere che già Mazzini nella “Filosofia della musica” del 1836 aveva individuato essere capace di smuovere anche ciò che pare insormontabile. Donato Begotti è senza ombra di dubbio uno di quei personaggi alla ricerca dell’eccellenza, con la grande fiducia nelle proprie idee e nei propri mezzi che aiuta sicuramente ad accrescere nelle persone la vera fede in quello che la musica rappresenta, dimostrando che con l’impegno e la gioia d’affrontare le sfide, si può raggiungere qualsiasi obbiettivo.
Vivere con semplicità e pensare con grandezza. Francesco Sicheri