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Alberto Giraldi Quartet – Geometrie, affetti personali

Il nuovo disco del quartetto capitanato da Giraldi si presenta di notevole interesse già sulla carta, basti dare un'occhiata alla line-up della band stessa che, oltre al pianista romano  autore di tutti i brani presenti sul disco, comprende i sassofoni di Filiberto Palermini, il contrabbasso di Riccardo Gola e la

Il nuovo disco del quartetto capitanato da Giraldi si presenta di notevole interesse già sulla carta, basti dare un’occhiata alla line-up della band stessa che, oltre al pianista romano  autore di tutti i brani presenti sul disco, comprende i sassofoni di Filiberto Palermini, il contrabbasso di Riccardo Gola e la batteria di Ettore Fioravanti, una squadra di eccellenze, riconosciute sul piano musicale e didattico, che ho avuto il piacere di sperimentare personalmente.

Alberto Giraldi Quartet – Geometrie, affetti personali

Parliamo anche di un quartetto aperto, disponibile anche a modifiche in caso di necessità: ne è prova la presenza di Fulvio Sigurtà, trombettista di alto rango nel panorama jazzistico contemporaneo che dà man forte al quartetto in alcuni punti della tracklist.
Mi preme mettere in luce che il disco è stato prodotto da Alberto Giraldi per la AlfaMusic Label & Publishing, mentre Fabrizio Salvatore si è occupato dell’incisione, missaggio e masterizzazione presso gli studi Artesuono di Udine. Abbiamo già detto che ci troviamo di fronte ad alcune delle eccellenze italiane del jazz, che riescono ovviamente a regalare un disco eccellente, un vero e proprio tesoro musicale incastonato in un sound pulito, equilibrato e sempre definito, caldo al punto giusto e sempre intellegibile.

L’ascolto del disco lo definirei naturale e senza ostacoli, le composizioni, per quanto siano talvolta delle eleganti acrobazie sul pentagramma, non risultano mai spigolose lasciandosi sempre esplorare con estrema disponibilità. Giraldi non si distingue solo per lo stile compositivo, fresco e moderno, legato a una tradizione che intende chiaramente evolvere. Il suo linguaggio improvvisativo è sempre chiaro e lineare, capace di evidenziare i colori fondamentali del momento per creare pattern discorsivi sempre ben delineati. Di Palermini colpisce allo stesso modo l’esposizione, evidenziata da un suono molto personale e definito.
La sezione ritmica è composta da Ettore Fioravanti, eccelso didatta oltre che uno dei migliori batteristi del panorama jazz italiano e non solo, e da Riccardo Gola, giovane ma affermato contrabbassista. Fulvio Sigurtà, figura affermata del jazz europeo, partecipa ad alcuni brani con il suo fraseggio fluido e armonioso.

Alberto Giraldi Quartet – Geometrie, affetti personali

Dando uno sguardo all’insieme, possiamo affermare che il disco riesce a portare all’interno di un labirinto sonoro nel quale non ci si sente mai dispersi, ma si cammina verso l’uscita con l’accompagnamento soave di una musica delicata, sperimentale e a volte eterea, viaggiatrice e poetica. Un ascolto che si impone come un tassello successivo, una novità in un panorama musicale a volte eccessivamente inquinato. Parliamo qui della presenza di molti elementi che riescono a creare il packaging finale di un disco che suona fresco e moderno, oltre che pienamente ascoltabile, due aggettivi che, purtroppo, non si ritrovano spesso nella descrizione di opere del genere. 

“Quando mi racconti” fa da apripista, in maniera decisa e leggiadra, mentre le improvvisazioni di “Ascolto di un silenzio” danno spazio alla capacità di interplay dell’intera band, “Linea all’orizzonte” definisce il massimo punto della poetica delle composizioni e “I residui dell’anima” chiudono con melanconia il discorso iniziale, lasciando lo spazio proprio a un nuovo ascolto dell’opera. Geometrie, Affetti Personali è un disco introspettivo e ricco di emozioni, elementi bene in mostra all’interno del discorso compositivo dei brani stessi, oltre che pregno di un linguaggio musicale fresco e ricco di colori. 

Un disco che vale davvero la pena avere e ascoltare, e mi sento di consigliarlo a tutti coloro che desiderano ascoltare musica di alto livello, oltre che a tutti gli addetti ai lavori.

Carlo Romano Grillandini