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Quando l’astronomo Carl Sagan scrisse a Chuck Berry

Tra i tanti aneddoti che potremmo raccontarvi in merito alla stella del Rock'n'Roll Chuck Berry, questo forse è davvero il più singolare.

E definirlo “stella” è incredibilmente appropriato in questo caso, visto che la storia che vi raccontiamo riguarda una lettera che l’astronomo, scrittore e divulgatore scientifico Carl Sagan, autore della fortunata serie “Cosmos” e del libro “Contact” da cui fu tratto l’omonimo film, scrisse a Berry in occasione del suo sessantesimo compleanno.

Lo avrete studiato a scuola o sentito in qualche documentario sullo spazio o magari letto su qualche rivista, ma ciò che è sicuro è che la maggior parte di noi è a conoscenza di quel famoso disco d’oro che venne lanciato insieme alle sonde Voyager nel 1977 per l’esplorazione del sistema solare (missione completata nel 1989 con il passaggio vicino Nettuno e che si è poi trasformata in un viaggio interstellare finché le sonde sono state in grado di funzionare).

In quel disco, il Voyager Golden Record, vengono trasportate tutte le informazioni di base sulla nostra civiltà, con il pensiero che un giorno potrebbe essere intercettato e letto (e non abbiamo fatto mancare le apposite istruzioni per la decifrazione) da un nostro “vicino di spazio” alieno. Tra le tante cose che il disco contiene, ci sono anche molti suoni, naturali e artificiali, e anche una buona selezione musicale di vari generi e stili.
Da Mozart a Louis Armostrong, dalla musica indiana o cinese a… Chuck Berry!

Quando l'astronomo Carl Sagan scrisse a Chuck Berry

Ed eccoci tornati in tema, perché la famosa “Johnny B. Goode” di Berry fu inserita di diritto, come valido esempio del genere Rock’n’Roll, e in questo momento sta ancora viaggiando, oramai senza una meta precisa, nello spazio profondo, pronta a rivelarsi nel futuro ad un’altra forma di intelligenza.
Certo, forse immaginarsi una vita aliena che balla al ritmo del Rock è un po’ troppo, ma è bello pensare al primo impatto con dei suoni così particolari (sempre che vengano percepiti alla nostra stessa maniera).

Quindi, in occasione del 60° compleanno dell’artista (la lettera è datata alcuni giorni prima), Sagan scrisse una lettera in cui diceva:

Caro Chuck Berry, quando dicono che la tua musica vivrà per sempre, di solito puoi essere sicuro che stanno esagerando. Ma Johnny B Goode è incisa sul disco a bordo della sonda interstellare Voyager della NASA… in questo momento a 2 miliardi di miglia dalla terra, in direzione delle stelle. Queste registrazioni vivranno per almeno un miliardo di anni o forse più. Buon sessantesimo compleanno, con la nostra ammirazione per la musica che hai donato a questo mondo… Vai, Johnny, vai.