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Workstation Arranger – Regali di Natale #2

Salve Musicoffili, a distanza di poco meno di una settimana, eccomi qua per una seconda rassegna di possibili acquisti dicembrini per i suonatori di tastiere, se desiderate trattarvi bene quest’anno con qualche piccola o grande spesa, bene, vediamo insieme se possiamo trovare qualcos'altro di stuzzicante in questo

Salve Musicoffili, a distanza di poco meno di una settimana, eccomi qua per una seconda rassegna di possibili acquisti dicembrini per i suonatori di tastiere, se desiderate trattarvi bene quest’anno con qualche piccola o grande spesa, bene, vediamo insieme se possiamo trovare qualcos’altro di stuzzicante in questo secondo elenco: la scelta copre le diverse capacità di budget.

Il primo suggerimento che vi passo è di procurarvi un leggio. Se non ne avete ancora uno, è molto probabile che siate stanchi di litigare con il leggio di serie che vi ha passato il convento, voglio dire quello che avete trovato nello scatolone del vostro strumento. Consiglio a tutti di non perdere ulteriore tempo con quei leggii di plastica che fanno fatica a reggere e mantenere fermi i pesanti libri di spartiti. È il momento di attrezzarvi con un bel leggio in acciaio a pannello: un esempio in tal senso e questo leggio della Proel, in grado di sostenere carichi notevoli. Il prezzo si aggira intorno ai 35 Euro.”

Workstation Arranger - Regali di Natale #2

Non vi siete ancora dotati di un pedale per suonare il vostro strumento? Potreste aumentare la vostra ricchezza espressiva con l’uso di un pedale di tipo pianistico. Verificate se il vostro arranger prevede l’ingresso damper o sustain (così viene chiamato, nel mondo anglofono delle tastiere elettroniche, quello che da noi è noto come il pedale di destra di un pianoforte, cioè il pedale tonale). Se così è, allora vi suggerisco di prendere in considerazione un bel pedalone cromato e robusto come il modello FP-2 realizzato da Acorn, in metallo con fondo rivestito in gomma antiscivolo. Lo trovate in vendita intorno a poco meno di 30 Euro. E poi magari seguite qualche corso su YouTube che vi illustri come controllare il suono del pianoforte con un pedale.

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Altrimenti, se la vostra tastiera ha sul retro un ingresso per pedale continuo, potete pensare ad un altro tipo di complemento per agire sul volume, abbinando un pedale specifico: un esempio in tal senso è QUIK LOK VP/26U distribuito da Eko Music Group, compatibile con tutte le marche principali di tastiere elettroniche. La base in metallo garantisce un appoggio stabile. Anche questo accessorio si può trovare a meno di 30 Euro e potrete agire dal vivo sul volume o altri parametri assegnabili a piacere senza staccare le mani dalla tastiera. Un pedale come questo vi consentirà inoltre di donare espressività anche a suoni poco dinamici, come timbriche di organo o di sintetizzatore presenti nelle vostre tastiere in una variante campionata piuttosto statica.

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E ora mi rivolgo a quei fortunati che “casualmente” si trovano con un portafogli più gonfio e sono pronti a spendere di più: per costoro proviamo a valutare l’acquisto di una nuova workstation arranger nella fascia fra 1000 e 2000 Euro. Beh, dovete sapere che qui c’è un discreto affollamento e l’offerta è varia. Siamo su una gamma di prezzo importante e superiore rispetto i modelli che abbiamo visto insieme nel precedente articolo: qui troviamo strumenti che possono appagare chi suona dal vivo e chi lavora nel proprio studio o casa per usi creativi.

Se cercate gli 88 tasti pesati di un pianoforte, potreste valutare l’ipotesi di portarvi a casa KORG HAVIAN 30 (1399 Euro), pianoforte con sezione arranger: avrete il dominio totale su tutti i parametri dei suoni, come da tradizione Korg e, allo stesso tempo, vi potrete dilettare con esecuzioni pianistiche di qualità. E poi la scocca elegante vi consente di completare l’arredamento di un bel salotto, sempre che non abbiate nipotini che il giorno di Natale vi tormentano con “Dai zio, suonaci Justin Bieber!

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Se invece vi bastano i 76 tasti semi-pesati, in questa gamma di prezzo la scelta è fra ROLAND BK-9 e KORG PA3X LE: nel primo caso avrete fra le mani l’ultimo grande prodotto Made In Italy della casa che ha dominato per prima il mercato degli arranger alla fine degli anni ottanta; BK-9 è uno strumento divertente e completo, sia dal vivo sia fra le mura domestiche, grazie soprattutto alla proverbiale facilità d’uso degli stili Roland. Il prezzo di questo strumento viaggia sui 1499 Euro. Dato il minuscolo doppio schermo, suggerisco di accoppiargli un iPad con l’app BK PARTNER.

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Con PA3X LE (1999 Euro) avrete invece un vero arranger Korg della serie Pa i cui punti di forza sono la flessibilità insita nel sistema operativo che vi consente la personalizzazione di ogni singolo dettaglio, anche a prezzo di convivere con una maggiore complessità d’uso; chi ama cucire su misura i propri suoni e non si accontenta mai delle configurazioni di fabbrica, potrebbe trovare qui pane per i propri denti. Dello stesso modello, esiste sul mercato anche la sorella minore a 61 tasti, vi fa risparmiate qualcosa (il prezzo scende a 1690 Euro) e si chiama KORG PA900: quest’ultima è nata per un uso in contesti professionali, dispone di uscita video e potrebbe essere il vostro strumento portatile per suonare in pubblico.

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Concludiamo la rassegna con i fuochi di artificio: vi segnalo infatti il principe degli arranger workstation YAMAHA PSR-S970, un prodotto che annovera un discreto elenco di stili provvisti di tracce audio, al fine di dare maggior realismo ad una tavolozza di suoni che trasudava già realismo nell’ambito del dominio MIDI. La memoria flash RAM di PSR-S970 raggiunge la nobile cifra di 512Mb e vi consente di caricare contemporaneamente diversi pacchetti di espansioni per suoni e di stili.
In breve, a prezzo molto più basso (1790 Euro), vi portate a casa una buona parte del contenuto tecnologico e musicale di un arranger della serie ammiraglia TYROS. Vi pare poco? Se volete saperne di più della Yamaha PSR-S970 date infine un’occhiata al video di approfondimento realizzato recentemente dal nostro Riccardo Gerbi con Paolo Stefano, Product Specialist italiano del marchio nipponico.

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Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta: il consiglio finale è doveroso, andate in un negozio di strumenti musicali e provateli tutti con le vostre mani e le vostre orecchie. E infine decidete con la vostra testa. A presto!

Renato Restagno

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