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Simone Olivieri – Apotheke

Chi frequenta assiduamente i migliori live club di Roma avrà sicuramente assistito almeno una volta ad un concerto del musicista Simone Olivieri, talentuoso songwriter, ma anche impeccabile e sensibilissimo strumentista capitolino; chi invece non l'ha mai visto on stage ne avrà però sentito parlare, o quantomeno avr

Chi frequenta assiduamente i migliori live club di Roma avrà sicuramente assistito almeno una volta ad un concerto del musicista Simone Olivieri, talentuoso songwriter, ma anche impeccabile e sensibilissimo strumentista capitolino; chi invece non l’ha mai visto on stage ne avrà però sentito parlare, o quantomeno avrà avuto modo di leggere qualcosa sul suo conto, considerando il fatto che è ormai in attività da un bel po’ di tempo.Da sempre molto stimato dalla critica musicale nostrana, Olivieri è uno di quegli artisti umili e completi capaci di conquistare l’attenzione dell’ascoltatore attraverso una scrittura raffinatissima fatta di leggerezza e ricerca, di minimalismo e sperimentazione. Connotati di questo tipo caratterizzano totalmente l’ultima opera rilasciata in ordine di tempo dal giovane cantautore, tornato sulle scene il 30 gennaio scorso con la pubblicazione di un disco sublime intitolato Apotheke.Apotheke è un album di rara bellezza che Olivieri ha registrato e fatto maturare con tutta calma prima di farlo uscire per conto dell’etichetta indipendente New Sonic Records. Le nove tracce che vanno a comporlo non sono altro che preziose gemme frutto di uno stile elegante e sontuoso che tuttavia Olivieri è sempre stato in grado sintetizzare alla perfezione. Quattro anni dopo il suo eponimo cd d’esordio questo poliedrico musicista dimostra chiaramente di vivere una fase artistica eccezionale. L’ispirazione è notevole, e ascoltando Apotheke ci si rende conto di quelle che sono le grandi qualità di un compositore davvero forte, indubbiamente valido.Ma parliamo un po’ più nel dettaglio di questo lavoro: Apotheke, appunto. Cos’ha di tanto bello? Perché è così speciale? Innanzitutto siamo di fronte ad un disco molto asciutto, molto equilibrato a livello si suoni. Un disco prodotto con una cura che definire maniacale è davvero poco. E poi occorre mettere in rilievo il pregevole songwriting dell’artefice di Apotheke, un vero e proprio artigiano della canzone. Le composizioni messe sul piatto da Olivieri sono come dei piccoli dipinti, piccole illustrazioni dalle tonalità morbide, tenui, cristalline.Cristallini sono soprattutto i suoni dell’album: nonostante il gran numero di strumenti impiegati in fase di registrazione, quest’ultimo Lp di Olivieri appare estremamente bilanciato e coerente in quanto ad arrangiamenti. Nessuna traccia di canzoni patinate, nessun tipo di banalità sotto l’aspetto testuale. Apotheke è un lavoro che trasuda di armonia suggerendo quiete e serenità sia per quel che concerne la musica, sia per ciò che ha a che fare con i testi, mai fuori luogo, mai prevedibili, mai ruffiani. Niente di tutto questo insomma.Le canzoni di Olivieri fanno centro al primo colpo e stupiscono per la loro semplicità. Una semplicità che in fin dei conti trasmette profondità. Ricorrenti sono gli arpeggi di chitarra acustica che in alcune occasioni ricordano i Radiohead più bucolici (“Non È Che Un Bene Ormai“), e in altre sembrano strizzare l’occhio ai Kings Of Convenience (“In Cauda Venenum“) piuttosto che all’Iron & Wine degli esordi (“Resina” e “Settembre“), con Lennon e soci sempre dietro l’angolo (“Incespico“).L’essenzialità non si palesa soltanto nelle sonorità, ma anche nel linguaggio. Testi brevi e poco cervellotici: in quanto a scrittura Olivieri preferisce la chiarezza e la sinteticità e anche grazie a questa indole le sue canzoni, per quanto ricercate, arrivano subito e mettono d’accordo ogni tipo di ascoltatore, da quello più affezionato alla musica d’autore italiana a quello invece attratto dai progetti angloamericani del passato.Consigliamo vivamente di dare un ascolto a questo Lp di Olivieri perché merita davvero molto e la sua forza sta tutta nella delicatezza e nell’autenticità. Apotheke è un disco che non ha alcuna pretesa, se non quella che di cullare e di trasmettere uno straordinario senso di pace. Favoloso.Alessandro BasileGenere: Acustico, MinimaleLine-up:
Simone Olivieri – voce, chitarre acustiche, chitarre elettriche, basso, pianoforte, toy piano, Rhodes, mellotron, harmonium, pump organ, percussioni, campaneArtisti simili consigliati: Colapesce, Giangrande, Gnut, IacampoTracklist:
1. Non È Che Un Bene Ormai
2. Il Folle
3. Incespico
4. Resina
5. Controra
6. Appesa
7. In Cauda Venenum
8. Tempesta
9. Settembre