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Microfoni e microfonazione – Pt.2

Dopo aver spiegato le nozioni basilari sui microfoni per l’home recording, interessiamoci ora di come posizionare il microfono: il tipo di microfono che viene utilizzato e il punto in cui viene fissato avranno un impatto notevole sul tono e sulla qualità della tua intera registrazione. Compito di questo capitolo è

Dopo aver spiegato le nozioni basilari sui microfoni per l’home recording, interessiamoci ora di come posizionare il microfono: il tipo di microfono che viene utilizzato e il punto in cui viene fissato avranno un impatto notevole sul tono e sulla qualità della tua intera registrazione. Compito di questo capitolo è di aiutare un principiante ad ottenere un risultato buono, in poco tempo. Detto questo, il posizionamento del microfono resta comunque un fatto soggettivo che dipende anche dal risultato finale che si vuole ottenere. Tuttavia, migliore o più appropriato risulterà il posizionamento del tuo microfono, più facile sarà poi il mixaggio. La cosa più logica da fare è considerare il tipo di sorgente sonora che vogliamo registrare, ecco alcuni esempi per iniziare.Tecnica per la ripresa della voce
I microfoni a condensatore sono i più utilizzati per la ripresa della voce in studio. La loro estesa risposta in frequenza, il suono morbido, armonioso ed il tono naturale danno quella sottile sfumatura necessaria alla ripresa della voce umana.
Per evitare la ripresa di rumori generati dalla bocca o dal respiro, è bene piazzare il microfono a circa 20-30 cm dal cantante.
La distanza ti aiuterà inoltre ad evitare un sovraccarico della capsula con conseguente distorsione e riduzione della nitidezza della ripresa.
Se trovi che il sibilo delle tue registrazioni sia troppo pronunciato (il suono della “S”), puoi considerare di posizionare il microfono leggermente sopra la bocca dei cantanti. Il non cantare direttamente davanti alla capsula, ridurrà lievemente le alte frequenze e con esse ll suono sibilante della “S”.Filtri antipop: i suoni delle consonanti P,T,D e B producono un colpo di aria che può provocare distorsione. Considerate l’utilizzo di filtri antipop per ridurre questi suoni. Questi aiutano i cantanti anche a mantenere una distanza dal microfono più consistente.Tecnica per la ripresa della chitarra acustica
Per uno strumento con grandi quantità di dettaglio sulle frequenze alte, come la chitarra acustica, un microfono a condensatore è solitamente la scelta migliore. Di fatto, un diaframma di piccole dimensioni lavora meglio grazie alla sua riproduzione naturale del suono, tuttavia si possono ottenere buoni risultati anche con condensatori a grande diaframma.
Se si posiziona il microfono davanti all’apertura della cassa si ottiene un suono con più bassi e si rischia di catturare anche il rumore del movimento della mano.
Una soluzione migliore, per avere un risultato più bilanciato, è quella di posizionare un singolo microfono in un punto compreso tra l’apertura della cassa ed il manico. In questo caso devi sempre tenere una distanza adeguata per evitare che si accentuino il rumore dei tasti e del movimento delle mani (tra 30 e 60 cm dovrebbe andare bene).
Un singolo microfono lavora bene se la chitarra fa parte di un gruppo di altri strumenti molto vicini fra loro. Se, invece, ci sono spazi maggiori, potresti ottenere risultati interessanti con una coppia stereo di microfoni a condensatore a diaframma piccolo. Uno indirizzato verso il corpo, l’altro verso il manico (12mo tasto) produrranno un suono aperto e ben bilanciato.
Per ottenere maggiori bassi, puoi anche usare un microfono a grande diaframma verso il corpo della chitarra assieme ad un microfono a diaframma piccolo, che punta verso il manico.

Tecnica per la ripresa di chitarra/basso elettrico
Per prima cosa devi accertarti del posizionamento degli altoparlanti all’interno del diffusore. Spesso i cabinet hanno più di un cono, ma in linea generale , devi sapere che spostando il microfono verso il bordo dell’altoparlante si ottiene un suono più sfumato, più smorzato.
Spostandolo, invece, vicino al centro, si avrà un tono più brillante. Questa posizione ti aiuterà a far emergere la tua chitarra da un mix compatto. Con l’uso di un microfono unidirezionale si introduce l’effetto di prossimità (che abbiamo già spiegato).
Ma, in linea generale, se posizioni il microfono molto vicino si incrementano le basse frequenze, se lo allontani, si riducono i bassi ed aumenta il il riverbero naturale. I microfoni dinamici sono spesso preferiti per la chitarra elettrica perché gestiscono bene pressioni sonore elevate. Se preferisci la brillantezza di un condensatore, è consigliabile selezionare un’attenuazione di -10db (se questa opzione è presente nel microfono).Tecnica di ripresa del pianoforte
La registrazione di un pianoforte può rappresentare una sfida anche perché esistono diverse tecniche ed approcci. Poiché lo scopo di questa breve guida è di fornire i fondamenti, parleremo soltanto di alcuni elementi base. Due microfoni a diaframma piccolo, collegati in stereo, sono spesso la prima scelta.
Il coperchio del piano può essere tenuto aperto per ottenere un risultato migliore e può valere la pena sperimentare l’uso di microfoni omnidirezionali per avere un suono più naturale. Come principio generale puoi posizionare i microfoni a 30-60 cm dalle corde indirizzandone uno verso i bassi e l’altro verso le corde degli alti. Minore è la distanza maggiore sarà l’attacco e la ripresa del rumore dei martelletti.
Questa tecnica è già un buon punto di partenza, ma è consigliabile provare a muovere i microfoni con piccoli spostamenti per trovare il punto ottimale. Spostare i microfoni anche di pochi centimetri può cambiare il suono drasticamente.

Tecnica di ripresa microfonica della batteria

La batteria è uno degli strumenti più complicati da registrare e, anche se esistono diversi approcci, è utile conoscere innanzitutto le tecniche basilari.
È bene considerare ogni singolo componente della batteria, come uno strumento a parte, con la propria gamma di frequenza e caratteristiche tonali, ma è anche importante isolare ciascun componente da un altro, per quanto possibile.Grancassa: è uso comune, posizionare il microfono all’interno della grancassa, con l’ausilio di un’asta, pochi centimetri lontano dalla pelle dove batte il pedale. Minore è la distanza tra il microfono e la pelle della cassa, maggiore sarà l’attacco, quindi il consiglio è di sperimentare per trovare la soluzione che offra un bilanciamento ottimale tra l’attacco e la ripresa dei bassi. Uno dei microfoni specifici per questo tipo di utilizzo è il Beta52 che ha una buona risposta alle basse frequenze ed una bella spinta sull’attacco.
Rullante: per riprendere il suono tipico del rullante ed il relativo attacco, è consigliabile posizionare un microfono sopra ed uno sotto. Entrambi sul bordo dello strumento, ad una distanza compresa tra i 2 ed i 7 cm ed angolati verso il centro. Se si usano degli unidirezionali si ridurrà il rientro degli altri tamburi. Fai inoltre attenzione a non mettere un supercardioide per il charleston.
Tom: valgono gli stessi consigli indicati per il rullante. Possono essere usati sia condensatori che dinamici, il condensatore ti darà un attacco maggiore.
Overhead: per catturare l’immagine stereo della batteria, è consigliabile usare due microfoni a condensatore che ti permetteranno di avere un livello dei piatti consistente. La soluzione migliore sarebbe di posizionare un microfono per ogni piatto. Tuttavia è sempre bene tenere a mente la regola del “3 a 1” per una migliore coerenza della fase.La regola del “3 a 1”: questa regola, legata al posizionamento di un numero multiplo di microfoni, ti aiuta a prevenire interferenze che possono nascere tra un microfono e l’altro. La definizione è la seguente: due microfoni, utilizzati per la ripresa di due diverse sorgenti sonore, devono essere posizionati, tra loro, ad una distanza che sia uguale al triplo della distanza di ogni microfono dalla sua sorgente sonora.In questa breve guida abbiamo cercato di fornire gli elementi basilari per iniziare la tua attività. Non è stato pertanto possibile entrare nei minimi dettagli che ogni strumento richiederebbe. L’importante resta comunque lo sperimentare. Ogni strumento ed ogni situazione di registrazione sono sempre diversi. Investi perciò il tuo tempo provando a posizionare i microfoni in maniera differente e come regola generale ricorda: if it sounds good, it IS good!
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