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Massimo Varini – Urban Guitar

Proprio come i paesaggi cittadini che ci circondano, anche l’ultima avventura acustica di Massimo Varini, “Urban Guitar”, è attraversata da emozioni contraddittorie: c’è gioia, c’è tristezza, c’è dolcezza, ci sono atmosfere festose ma anche serie. Sentimenti opposti, ma accomunati in quest’album dallo

Proprio come i paesaggi cittadini che ci circondano, anche l’ultima avventura acustica di Massimo Varini, “Urban Guitar”, è attraversata da emozioni contraddittorie: c’è gioia, c’è tristezza, c’è dolcezza, ci sono atmosfere festose ma anche serie. Sentimenti opposti, ma accomunati in quest’album dallo stile e la sensibilità del fotografo, che li coglie tutti in maniera unica, intensa ed espressiva. Così, dopo gli ottimi Anacrusis I” e Anacrusis II”, Varini ci propone un altro lavoro estremamente vivo, in cui si alternano pezzi strumentali e vocali (con la voce della brava Rossella Zanasi), cover e brani propri.

Tra quest’ultimi abbiamo il delicato groove di “McAlifunk, la grintosa e coinvolgente “Fourth On the Floor” e la bellissima costruzione melodica di “Arabeguine”. A “Urban Guitar” riesce persino di toccare le nostre corde più intime e profonde, con brani come “Leonanna”, che ci culla con i suoi arpeggi materni, la semplicità di “Bridge to Saint Petersburg” e soprattutto la toccante “When the Castles Crumbled”, che riporta davanti ai nostri occhi le immagini del terremoto emiliano e nei nostri cuori un po’ di tristezza. Ma Massimo sa anche divertirsi e farci divertire, come possiamo ascoltare nel finale, movimentato dai sali e scendi (o meglio, “indietro e avanti”) di “Back and Forward” e soprattutto dalla vivace “Il mio mondo è in do settima”, oltre che in alcune cover.

Varini pesca dal repertorio internazionale dei brani non particolarmente originali o ricercati, ma che proprio per questo ci stupiscono in maniera ancora più piacevole: i ritmi ammalianti di “Smooth Operator” dei Sade,  “Sign Your Name” di Terence Trent D’Arby e la buon vecchia “Come Together” dei Beatles mostrano già degli arrangiamenti fantastici, anche se tra loro spicca particolarmente “Luce”. Nel brano di Elisa infatti ascoltiamo la voce di Rossella Zanasi accompagnata da una chitarra ovattata che si apre luminosamente nel ritornello: la musica descrive perfettamente i sentimenti.

Probabilmente molti di voi l’avranno già capito, ma per evitare che sfugga ai più distratti conviene sottolinearlo: l’album è suonato in maniera ottima e conferma che Massimo Varini è uno dei chitarristi più talentuosi del nostro panorama musicale. Il suo bagaglio tecnico è assolutamente invidiabile, ma quello che fa la differenza è un gran gusto nella scelta delle note e l’alchimia dei suoni. Per questo l’ascolto di “Urban Guitar” non solo non può lasciare indifferenti i chitarristi, ma può essere gradito anche a chi non è strettamente un amante delle 6 corde (e non solo nelle cover).

Varini pur non rivoluzionando affatto il suo genere, racchiude in questo album tanta vitalità: un ingrediente molto raro e che può dare delle soddisfazioni a tutti, dagli oboisti ai “semplici” ascoltatori.  Francesco “Forsaken_In_A_Dream” CiceroGenere:  Pop/Rock

Line-up:Massimo Varini – Chitarra
Rossella Zanasi – Voce

Tracklist:

  • McAlifunk
  • Luce” *
  • Leonanna
  • Fourth On The Floor
  • Sign Your Name”*
  • Arabeguine
  • When The Castles Crumbled
  • Smooth Operator” *
  • Bridge To Saint Petersburg
  • Come Together
  • Back And Forward
  • Il mio Mondo è in Do Settima
  • (*Featuring: Rossella “Ross” Zanasi alla voce)