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Kenny Aronoff – Una vita in tour

Era il 2003 quando, in occasione dell Disma Show di Rimini, venni in contatto per la prima volta con Kenny Aronoff; Kenny è un batterista che non ha bisogno di presentazioni, basta visitare il suo sito e leggere l'elenco delle sue collaborazioni, degli album registrati, per capire che davvero pochi musicisti al m

Era il 2003 quando, in occasione dell Disma Show di Rimini, venni in contatto per la prima volta con Kenny Aronoff; Kenny è un batterista che non ha bisogno di presentazioni, basta visitare il suo sito e leggere l’elenco delle sue collaborazioni, degli album registrati, per capire che davvero pochi musicisti al mondo possono vantare un’attività così vasta in termini numerici e di genere.
La sua apparizione al Disma si era limitata a due clinic da mezz’ora nell’auditorium principale, ma era rientrata in una lunga lista di eventi che avvenivano in quei giorni, perciò non aveva goduto della giusta attenzione. Nel 2008 organizzai per Mogar Music un intero clinic tour con Kenny. In questo caso avremmo visitato una serie di negozianti e Kenny si sarebbe esibito nel punto vendita o in una location ad esso correlata.

Kenny Aronoff - Una vita in tour

Kenny ama il suo lavoro, ama la batteria, perciò l’impegno che mette in ogni attività è sempre massimo. Per questo motivo scelse di arrivare a Milano due giorni prima della partenza del tour per poter sistemare ogni dettaglio a dovere. Fu così che ci trovammo in una sala interna a Mogar con il suo drumkit e i suoi piatti, dopodiché Kenny iniziò a montare il tutto con l’entusiasmo di un adolescente a cui hanno regalato la prima batteria.
In quel tour Kenny utilizzava una Tama Bubinga, ma Kenny è sempre molto flessibile in tal senso, infatti utilizza sempre molto volentieri anche modelli più economici. Ricordo infatti che mi parlava molto bene della serie Superstar, me la descriveva come uno strumento che metteva in seria difficoltà i modelli superiori a cui non aveva nulla da invidiare. “Con una Superstar e un buon fonico in studio, potrei registrare qualunque cosa senza problemi“, questo il suo pensiero.

Il drumkit era piuttosto semplice: cassa da 22″, Tom da 12″, 10″, 14″ e 16″ (disposti in questo ordine), ed entrambi i suoi rullanti signature. Le meccaniche erano tutte Tama e. oltre ad un doppio pedale con battenti in legno, spiccava un hi hat con comando a pedale. Il set di piatti Zildjian era composto principalmente da degli “A Custom Projection”, una serie appena uscita all’epoca. Tutto il kit fu montato fissando delle memorie e contrassegnando ogni dettaglio per permettermi di essere il più veloce possibile nel montaggio durante le varie clinics.

Kenny è una vera leggenda nel mondo dei batteristi e dei musicisti in genere, ma si è ritagliato una notorietà più universale in Italia grazie alla partecipazione al tour di Vasco Rossi nel 2001. In quel periodo portava degli occhiali da sole molto futuristici le cui bacchette, al posto di appoggiarsi alle orecchie, aderivano alla testa passando dalla nuca. Il suo look pelato si adattava molto bene a questi occhiali, per questo gli venivano dedicate tantissime inquadrature durante i concerti gremiti del rocker nostrano. 

Il nostro clinic tour iniziò a Moncalieri e, il giorno successivo, saremmo andati a Modena. La partenza per Modena era prevista da Milano intorno alle 11:00, perciò con tutta la calma per fermarsi a pranzare ed arrivare in loco nei tempi stabiliti. Dopo essere partito da casa mia con il van noleggiato per l’occasione, mi accorsi che al primo stop un gatto molto, troppo simile al mio, era sgusciato da sotto la vettura e si era rifugiato in una villa di fronte. Bloccai il mezzo e, sbirciando all’interno del giardino, mi accorsi che si trattava proprio della mia gatta! 

Capii quindi che si era probabilmente addormentata sotto il cofano e non era stata abbastanza pronta ad uscire quando stavo per partire. Purtroppo l’abitazione era disabitata, perciò ci misi un po’ a trovare un vicino che era addetto alla manutenzione del giardino e che mi aprì il cancello per recuperare la bestiola. Purtroppo si era procurata una evidente ferita ad una zampa posteriore e necessitava di essere portata subito da un veterinario. Chiamai quindi Kenny per avvisarlo che avrei tardato un po’.

Una volta sistemata l’emergenza medica della gatta e una volta recuperato Kenny, ci mettemmo in viaggio in netto ritardo sulla tabella di marcia, ma sempre in tempo per fare tutto ciò che ci aspettava. Durante il viaggio però iniziò a lampeggiare la spia della batteria… Una volta messomi in contatto con la società di noleggio, capii che l’unica soluzione sarebbe stata quella di uscire dall’autostrada per recarmi presso un’officina autorizzata che, contattata per telefono, mi aveva anticipato che avrebbero comunque potuto occuparsi del mezzo di lì a qualche ora. Questo avrebbe significato annullare la clinic.
Provammo a proseguire incrociando le dita e, con grande fortuna, a circa 500 metri dall’hotel smise di funzionare il servosterzo e, esattamente nel parcheggio, l’auto cessò di funzionare.

Una volta fatto il check in, Kenny andò in camera nonostante fosse a digiuno dalla colazione ed erano già le 5 di pomeriggio. Una volta recuperato un elettrauto, tutto fu più chiaro. La cinghia dell’alternatore staccata e un ciuffo di pelo bianco ad essa attaccato chiarirono che la mia gattina aveva in qualche modo staccato la cinghia impedendo alla batteria di ricaricarsi! Detto questo, sappiate che è possibile viaggiare da Milano a Modena senza ricaricare la batteria, nel caso doveste trovarvi in una situazione simile!

Kenny Aronoff - Una vita in tour

La sera la clinic fu un successo e, alla fine, Kenny si sbranò una meritatissima cena. Mi domando come avesse potuto suonare senza aver mangiato nulla, considerando l’enorme dispendio di energia che le sue performance comportano. Il tour si spostò poi verso il centro e terminò a Bari qualche giorno dopo.

Durante le sue clinic, Kenny esegue dei brani tratti da album che lui stesso ha registrato. La batteria è ancora presente nella traccia originale, solo un po’ nascosta con l’equalizzazione, ma Kenny è in grado di ripetere le stesse parti con una precisione assoluta, perciò non è percettibile la presenza della batteria sul brano. Le caratteristiche che Kenny mette in evidenza si riferiscono proprio al suo modo di lavorare, un sistema dedicato all’efficacia, al servizio del brano e dell’artista per cui sta lavorando, non un momento per fare showing off. La sua grande abilità nella lettura gli permette di scriversi delle parti e di registrare in una sola take interi album, anche i può complicati.
Esempi simili vengono trattati durante le clinics, analizzando brani registrati con Alice Cooper, Tony Iommi, John Fogerty, Melissa Etheridge e molti altri artisti a cui Kenny ha prestato il suo talento.

Personalmente mi sono trovato davvero a mio agio nel lavorare con lui, anche in tante occasioni successive in cui, durante un suo passaggio in Italia in occasione di qualche tour, si riusciva ad infilare qualche clinic. La sua incredibile energia e la sua positività sono virtù contagiose ed è bello poter condividere dei momenti di vita con persone del genere. A ciò si somma la sua grande disponibilità, la sua umiltà. Non si comporta mai da rockstar, nonostante abbia condiviso il palco con nomi come Rolling Stones, Bon Jovi e altri artisti di questo calibro.

Nel caso vedeste l’annuncio di una sua clinic dalle vostre parti, vi consiglio di non perdervela. Vi assicuro che godere dal vivo di questo scambio di energia è una cosa che non è possibile provare su YouTube!

Ciao, alla prossima!
Stefano Sebo Xotta 

Kenny Aronoff - Una vita in tour

Foto di Orazio Truglio ed Alex Ruffini