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Faust Degada – Lux&Uria

Prosegue con grande entusiasmo e buona volontà la rubrica di MusicOff dedicata all’underground nostrano e denominata Italian’s B-Sides. Merito sicuramente del discreto seguito che sta riscuotendo e dell’impagabile partecipazione dei più fedeli lettori; e merito anche dei pregevoli e numerosi progetti discografi

Prosegue con grande entusiasmo e buona volontà la rubrica di MusicOff dedicata all’underground nostrano e denominata Italian’s B-Sides. Merito sicuramente del discreto seguito che sta riscuotendo e dell’impagabile partecipazione dei più fedeli lettori; e merito anche dei pregevoli e numerosi progetti discografici che ogni anno vengono licenziati in tutto lo Stivale e che, di conseguenza, si sceglie poi di prendere in esame per questo portale. Stavolta i riflettori vengono accesi su di un album strumentale di musica elettronica ed ambient realizzato da un compositore veneto che da circa trent’anni si muove in maniera assolutamente trasversale nella discografia italiana.

Parliamo di Faust Degada, al secolo Fausto Crocetta, fondatore ad inizio anni Ottanta dei Degada Saf, uno dei primi gruppi elettro-wave italiani ad aver dato vita a quel particolare tipo di sound definito dalla critica del tempo dadaista. Dopo aver definitivamente concluso l’esperienza con i Degada Saf, che scioltisi nel 1986 si erano poi riuniti nel 2006 sotto forma di duo (dando addirittura alle stampe nel 2009 l’album Without Religions), Crocetta ha iniziato a gettare le basi per un disco solista che potesse in qualche modo condensare al suo interno tutte le peculiarità stilistiche e sonore a lui più congeniali.
  

È dunque con una prerogativa di questo tipo che Crocetta si è approcciato alla scrittura delle dodici tracce che sono poi state inserite all’interno di Lux&Uria. L’album è stato pubblicato nel marzo del 2013. Totalmente prodotto dal suo stesso artefice, il quale non ha soltanto curato tutte le fasi relative alle registrazioni, ma anche il missaggio e l’artwork, Lux&Uria è stato stampato grazie alla collaborazione tra Cherryno e B79-Music. I sessanta minuti circa di durata complessiva del disco denotano un lavoro molto compatto ed equilibrato, caratterizzato da un assemblaggio sensibile e calibrato di componenti di vario tipo. Si sente insomma l’ampio background di Crocetta, così come tutta la sua lunga e ormai pluridecennale esperienza nel campo dell’elettronica che gli ha infatti consentito di dare vita ad una raccolta di tracce inedite semplicemente omogenee ed assortite con gusto.

Chiaramente, come ogni opera musicale destinata ad arrivare ad un potenziale pubblico e ad essere valutata da un settore specializzato della critica, Lux&Uria non può sottrarsi al riscontro di aspetti positivi accanto ad altri negativi. Partiamo dagli elementi convincenti: il disco conserva fin dalle battute iniziali una fluidità per nulla marginale. Già attraverso l’ascolto delle prime due composizioni in scaletta, ovvero il brano d’apertura Teldem e la successiva She Knows My Way, ci si rende perfettamente conto di trovarsi di fronte ad un progetto sofisticato, ben missato e con una qualità generale più che discreta. Insomma, si può dire che non capita di incappare in episodi pacchiani e discutibili: questo perché i pezzi hanno una tangibile personalità oltreché un’inequivocabile validità. Capitolo critiche: sono due sostanzialmente le scelte che non entusiasmano del tutto e che fanno perdere un po’ di voti al cd.
  

Innanzitutto, per quanto godibile, ma anche coerente e poco spigoloso, Lux&Uria ha il difetto principale di essere eccessivamente lungo: davvero troppi sessanta minuti per un cd strumentale che viaggia in pratica su un mood abbastanza preciso e quindi sintetico, vale a dire fatto per lo più di programmazioni. La seconda e ultima critica riguarda invece la non elevatissima innovazione generale della proposta.

Nonostante Lux&Uria rappresenti infatti un ottimo ed onesto esempio di elettronica per niente antiquata, non si scorgono però al suo interno quelle soluzioni, quegli espedienti, in grado di caratterizzarlo al punto giusto e di fargli fare il grande salto, rendendolo in pratica un Lp magistrale e straripante. Al di là di questo, il lavoro fatto da Crocetta è obiettivamente ineccepibile. E lo è tanto sotto l’aspetto compositivo, quanto sotto quello relativo agli arrangiamenti. Alessandro Basile Genere: Ambient, Elettronica Line-up: Fausto Crocetta – Pro Tools, synth VIRUS TI, Virtual synth, Komplete 8, Reason, Spectrasonics Progetti simili consigliati: Mana ERG, Bruno De Angelis, June 1974, Andrea Capanna