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Due storie quasi parallele – Pt.5

Per finire questa breve storia dedicata ai due “brand” più noti, vorrei parlare dell’ultimo ventennio, cioè gli anni '90 ed il primo decennio degli anni 2000, fino ai giorni nostri,  anni che hanno visto due obiettivi: uno il recupero della qualità e l’altro le proposte alternative a prezzi più abborda

Per finire questa breve storia dedicata ai due “brand” più noti, vorrei parlare dell’ultimo ventennio, cioè gli anni ’90 ed il primo decennio degli anni 2000, fino ai giorni nostri,  anni che hanno visto due obiettivi: uno il recupero della qualità e l’altro le proposte alternative a prezzi più abbordabili delle consociate, con un occhio di riguardo alla qualità ed alla riproduzione fedele. Si parla quindi di Epiphone in Gibson ed in Fender delle Made in Mexico e Squier, Standard Series e Classic Vibe. La rinascita Epiphone in Gibson e le riproposte dei modelli al Top Dopo lo scarso successo delle Nighthawk e delle Bluehawk a cavallo tra la fine degli anni ’80 e degli anni ’90, ci fu la proposta Nighthawk Special 3 con in più il pickup centrale, preso come idea dalla Victory dell’ultimo periodo Norlin, molto più vicina alle chitarre della concorrenza, seguita a ruota dalle riproposte dei modelli di punta, Les Paul ed SG, anche in versione Epiphone (non più Epiphone by Gibson koreane); di queste il modello  che ebbe più successo fu la Sheraton, molto più simile alla ES 335 di Gibson che non a quelle degli anni ’60, queste ultime equipaggiate con due minihumbuckers e con l’attaccacorde Frequensator e non lo Stop Tailpiece che invece fu adottato su questo nuovo modello. Poi vi fu la riedizione della chitarra di John Lennon, la Casino, proposta sia in veste originale che dopo le modifiche apportate dallo stesso Beatle. Ci fu, a fine anni ’90, un tentativo di modernizzazione delle SG, con l’uso prevalente di una colorazione originariamente adottata sulle SG Melody Maker del 1966, il “Pelham Blue”, cambiato per l’occasione, come denominazione, in “Bullet Blue”, un colore azzurro chiaro tendente al verde acqua; era presente anche un altro modello leggermente più caro, avente in più un pickup monobobina inclinato al manico, la SG-Z. Entrambe sono durate però poco tempo come offerta sul mercato (le offrivano anche Yellow e Pink, nonché in color Mogano Naturale). Dopo una controversia legale sull’uso di legname proveniente da tipologie di alberi protetti, in special modo il palissandro, la stessa Gibson si trovò al centro d’inchieste a livello internazionale sull’importazione del legno (il bando totale del palissandro brasiliano risale al 1992, infatti è possibile adoperare quel legno solo se proveniente da scorte preesistenti oppure da alberi caduti per cause naturali); Gibson fu protagonista, nell’anno 2009, di un grosso scandalo riguardante la vera provenienza (reputata dagli investigatori FBI illecita) di diversi tipi di legname presenti nei magazzini. A seguito delle investigazioni dell’FBI ne venne decretato il sequestro di ingenti quantità (specialmente palissandro ed ebano), a cui seguì (e segue tutt’ora) l’uso alternativo di acero “cotto”. Recentemente Gibson è riuscita a sbloccare la situazione, patteggiando con il Governo e il Dipartimento della Giustizia, con il pagamento di un’ammenda di 300.000 dollari e accettando di destinarne altri 50.000 alla National Fish & Wildlife Foundation, rinunciando contestualmente al legname sequestrato (un valore di 261.844 dollari) e di mettersi sostanzialmente in regola nel futuro per quanto riguarda i materiali utilizzati per la produzione.
È recentissima l’introduzione in catalogo delle riedizioni fedeli delle Epiphone presenti sul catalogo del 1962, tutte nella stessa pagina, cioè della Sorrento, della Sheraton originale 1962 e della Creastwood, con l’uso del famosissimo attaccacorde Frequensator o del Tremotone Vibrato Tailpiece, ecco il paragone con le originali di 50 anni fa.

Fender made in Mexico,  Squier e made in Japan  Jag-Stang: Dal 1990 in casa Fender si ebbe questa novità, la cito nella lingua madre: “Fender began producing instruments in its Ensenada, Mexico, factory in 1990. Instruments made between 1990 and 2000 carry “MN” prefix serial numbers, with the “M” designating Mexico and the “N” designating the 1990s. At the end of 1999, the serial numbers transitioned from an “MN” prefix to an “MZ” prefix with the “M” designating Mexico and the “Z” designating the 2000s., .
Fender aprì uno stabilimento a Ensenada, nello stato del Messico, nel 1990, e adotto subito un nuovo sistema di matricola; lì il costo della mano d’opera risultava più economico e non c’era stata ancora l’invasione della Cina. Le chitarre principalmente prodotte sono state, da sempre, le Solid Body Stratocaster e Telecaster, più i bassi Precision e Jazz Bass e loro varianti, proposte tutte al pubblico ad un prezzo notevolmente più basso.
Io personalmente non ne ho mai posseduta nessuna, invece delle giapponesi ne ho due e una delle cinesi, più una Made in Indonesia, ma molti sono contenti delle loro Fender Made in Mexico (è principalmente una questione di fortuna, la mia Squier made in Indonesia mi ha fatto un’ottima impressione, lo stesso non posso dire della precedente Bullet Strat , made in China). Ho da poco provato un’ottima Telecaster Custom messicana, con il Wide Range, perfettamente identica alle originali del 1972, ed anche un Jazz Bass di un mio amico, ma di quest’ultimo modello ne ho uno originale USA, del 1974. Personalmente mi sono trovato molto bene con uno Squier Jazz Bass Classic Vibe made in China, peccato lo facciano solo color Artic White, mentre il Precision è offerto in Fiesta Red, ottimo anche questo. Per non parlare delle ultime produzioni Jazzmaster, Jaguar, Mustan, Telecaster Deluxe e Custom, fedeli alle originali nei particolari. Ho avuto l’occasione di possedere il primo modello importato in Italia (ricevuto usato da un mio amico a nome Palestrino) della Jag-Stang, chitarra dedicata a Kurt Cobain, color Daphnae blue (qualcuno lo definisce invece Sonic Blue), ma ho preferito poi ripiegare sulla Mustang Competition Blue Made in Japan, del 1999, memore dell’ottima riuscita della mia precedente (attualmente ancora in mio possesso) Telecaster Pink Pasley Sunburst, Made in Japan, comprata nuova nel 1987. Conclusioni e seguito Per ora chiudo questa breve carrellata sulla storia dei due marchi più famosi, ma ritornerò a parlarne in occasione di miei articoli dedicati a modelli specifici di entrambi ed alla collocazione specialistica di alcune loro produzioni, vedi chitarre da Jazz per la Gibson e Lap Steel  Guitar per la Fender (chi non si ricorda poi di Chet Atkins e di Santo&Johnny, rispettivamente!)Franco Maresca<<< VAI ALL’INDICE DEGLI ARTICOLI