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DEMOMODE – Ou

Se c'è una cosa che spesso manca alla schiera di gruppi indipendenti che ci troviamo ad ascoltare ogni giorno è una cosa che risponde al nome ENERGIA. Nell’analisi della parola, alla particella estensiva en si aggiunge il termine ergon che significa precisamente "capacità di agire". Problema fondamentale dell

Se c’è una cosa che spesso manca alla schiera di gruppi indipendenti che ci troviamo ad ascoltare ogni giorno è una cosa che risponde al nome ENERGIA. Nell’analisi della parola, alla particella estensiva en si aggiunge il termine ergon che significa precisamente “capacità di agire”. Problema fondamentale delle giovani produzioni italiane – e non –  è la scarsa, scarsissima, capacità di agire in primis sulla nostra mente e in un secondo momento sul nostro sistema motorio.Ci agitiamo sempre meno, ricorriamo ormai ad un repertorio del passato, che pur essendo un porto sicuro è relegato a climi e paesaggi che non ci sono più. Ora se vi trovate ad avere vicino al vostro stereo un album dell’appena finito 2014 che risponde al nome di “OU“, suonato e cantato dai DEMOMODE, preparatevi a sfogare ogni vostra negatività e pressione in una danza catartita irresistibile.Quattro ragazzi di Messina, che dal 2008 portano avanti un determinato prodotto che in Italia ha visto il suo culmine più alto solo ed esclusivamente con il sopraffino lavoro dei Subsonica. L’album è compatto, un lavoro omogeneo, se la giocano bene questa pallottola sparata a velocità incredibile: ti sfiorano lasciando sulla pelle una scia che non ti uccide, ma brucia e sa bruciare.Si fanno notare per la forza, per quel ritmo, quel groove che non si distrae un attimo, che tiene duro fino all’ultimo pezzo: un sound semplice, grezzo e diretto allo stesso tempo lontano da architetture pretenziose e difficili da costruire con successo.Dalla spinta quasi futurista nel brano “Boom” «possa la mia bomba distruggere ogni cosa sopra te!» si passa ad un’azzeccatissima cover di “PRISENCOLINENSINAINCIUSOL” del maestro Celentano ( roccaforte del nonsense e genio puro italian style a mio avviso) alla glaciale semplicità di “Forma e Sostanza” «Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m’aspetta».Porgiamo l’orecchio al lavoro di questi ragazzi e non facciamo come con la sveglia alla mattina: diamole attenzione, non ignoriamola questa sveglia, lasciamoci attivare, lasciamoci resuscitare e soprattutto destiamoci da un sonno che dura veramente da troppo tempo.Silvia CieriGenere: Alternative RockLine up:
Dario Naccari – voce
Morgan Maugeri – chitarra
David Cuppari – batteria
Peppe Munaò – bassoTracklist:
1.Manuale e modi d’uso
2. Codici
3. Boom
4. Senza fiato
5. Post
6. Cos’è che rimane
7. Prisencolinensinainciusol
8. Indizio
9. Nero
10. Forma e sostanza