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Come dosare la tecnica chitarristica

Salve musicoffili, ci rileggiamo per parlare di tecnica e di come utilizzarla in un contesto musicale; come dosare la tecnica vuol dire averte indicazioni precise per un "assolo perfetto", ma ovviamente nessuno è in grado di dare delle indicazioni così precise, perché solamente il nostro gusto musicale è il giudice

Salve musicoffili, ci rileggiamo per parlare di tecnica e di come utilizzarla in un contesto musicale; come dosare la tecnica vuol dire averte indicazioni precise per un “assolo perfetto”, ma ovviamente nessuno è in grado di dare delle indicazioni così precise, perché solamente il nostro gusto musicale è il giudice finale di ciò che suoniamo e ascoltiamo, per cui quello che potrebbe suonare bene a ognuno di noi non è per forza universalmente apprezzato!

Di base dobbiamo conoscere ed essere in grado di suonare tutte le tecniche chitarristiche, non è necessario saperle suonare a livelli altissimi ma basta sapere di cosa parliamo e soprattutto dell’effetto che esse hanno quando suonate.
Secondo la mia idea possiamo raccogliere delle brevi descrizioni per ogni tecnica:

Plettrata alternata: se suonata dalle corde basse in una sequenza molto veloce e con palm muting ha di certo un effetto aggressivo, staccato e ben definito; se invece è suonata senza stoppare troppo le corde, riesce a scandire tutte le note rilasciando una sensazione meno evidente di aggressività.
Legato: è una tecnica che non prevedendo un utilizzo continuo del plettro dona alla sequenza un effetto di fluidità, come quando vediamo un flusso di acqua scorrere compatto, uniforme, fluido ma con movimenti interni caratterizzati dalla scelta delle note, per cui quando si passa dalle corde basse alle corde alte sembra cambiare il percorso di questo ipotetico flusso d’acqua.
Sweep Picking: è una tecnica molto particolare perché passa in maniera molto rapida da sonorità basse a sonorità alta passando per tutte le colorazioni intermedie dando per cui un effetto onda alla sequenza che si vuole suonare.
Tapping: è una tecnica che riesce a dare molti effetti a seconda del suo utilizzo, di certo è caratterizzata dalla fluidità poiché la mano sinistra suona legato e la destra aggiunge una o più note. A seconda di come viene utilizzata può dare un effetto “ping-pong” tra note molto distanti o enfatizzare un effetto di fluidità in fase ascendente/discendente come aggiunta di una nota continua al fraseggio.
String Skipping: così come lo sweep picking, si passa da sonorità basse ad alte in modo molto veloce poiché vengono saltate appunto alcune sequenze da suonare su corde continue e per questo dà un senso di apertura e di aria al solo che si sta suonando.

Detto questo come possiamo unirle di seguito in un assolo che abbia anche un senso melodico?
Proviamo a partire con lo scrivere la nostra base ritmica in modo da avere in evidenza le note fondamentali per i cambi di accordi; in seguito proviamo a scrivere una breve tema e molto semplice di esecuzione. Di norma ci accorgiamo maggiormente di una sequenza più tecnica se questa è preceduta da un tema o da una parte più lenta e melodica perché appunto la contrapposizione di queste due parti le evidenzia entrambe.
Ora possiamo iniziare le nostre prime battute con il tema, le prossime battute provando a creare una variante dello stesso e nella terza fase cominciare ad arrivare alle note fondamentali con l’utilizzo della tecnica a seconda della sensazione che si vuole trasmettere, scegliendo la tecnica e la modalità a seconda di una nota alta o bassa; si arriva così alla quarta parte in cui la tecnica esegue l’intera sequenza di accordi, dove però avendo suonato nelle prime due parti il tema abbiamo ancora in mente la sua musicalità e quindi anche la parte più virtuosa ne risulta influenzata.

Come dicevo all’inizio, non c’è un metodo o una regola che una persona studia e con cui poi è in grado di scrivere tutti gli assoli, solamente la vostra sensibilità di musicista vi farà fare la scelta migliore. Anche il mio esempio è solo un pretesto per raccontare a parole l’utilizzo che si può fare della tecnica, ma rimane tutto sempre molto soggettivo, a me può piacere e a te magari proprio no, ma è questo il bello della musica e la varietà delle emozioni che può trasmettere a persone diverse. Bisogna sempre tener conto che ogni chitarrista è una persona come noi ascoltatori e che quando sceglie di suonare in un modo piuttosto che in un altro è perché trova al sue orecchio che quella parte è perfetta, per cui il suo modo di dosare la tecnica è per lui corretto.
Dosare la tecnica significa essere in grado di saper suonare un gran bel solo, ma prima di tutto significa essere a conoscenza di tutte le potenzialità di ogni tecnica, di ogni espressività e colore, e di come accostarle in un contesto musicale; molti ci riescono spesso, molti ci riescono… meno spesso.

E voi, come dosate le tecniche che padroneggiate o che state imparando? Parliamone insieme sul forum!Francesco Fareri
Fondatore, coordinatore e docente presso “Total Shred Guitar” corsi di Chitarra e Tecnica a Roma
www.francescofareri.com
www.totalshredguitar.com