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Casio Celviano Grand Hybrid

Il marchio giapponese sbarca in un settore particolare nell'universo del pianoforte digitale, un settore definito "Premium", in cui l'interazione tra i vari elementi che determinano l'emulazione pianistica sono di alto livello: per questa nuova scommessa Casio ha scelto di farsi affiancare da un partner storico tra i c

Il marchio giapponese sbarca in un settore particolare nell’universo del pianoforte digitale, un settore definito “Premium”, in cui l’interazione tra i vari elementi che determinano l’emulazione pianistica sono di alto livello: per questa nuova scommessa Casio ha scelto di farsi affiancare da un partner storico tra i costruttori di pianoforti acustici come la tedesca C.Bechstein.

Casio Celviano Grand Hybrid

Non è la prima volta che Casio esplora un determinato settore degli strumenti musicali con dei contenuti originali: si pensi ad esempi quali il sax MIDI DH-100 del 1984, la chitarra MIDI PG-380 comparsa nel 1987 o più recentemente la fortunata serie di pianoforti digitali compatti della gamma Privia; però devo ammettere che la mossa odierna mi ha spiazzato, perché la scorsa estate tutto mi sarei aspettato dal marchio giapponese in termini di prodotto, tranne la presentazione di un pianoforte digitale ibrido, peraltro studiato in collaborazione con un marchio prestigioso come C. Bechstein.

‘Il progetto ha avuto una lunga gestazione, e ha visto i tecnici dei due marchi impegnati a trovare il giusto mix in termini di interazione tra due elementi inediti quali la meccanica e la generazione sonora rivista per l’occasione dal marchio giapponese. L’esordio europeo di questa nuova serie denominata Celviano Grand Hybrid è stato organizzato lo scorso settembre a Berlino, perché nella capitale tedesca ha sede il quartier generale di C.Bechstein; il sottoscritto ha assistito all’evento per MusicOff, come ho avuto modo di raccontarvi nella news dedicata.

Casio Celviano Grand Hybrid

Foto di Claudia Calegari

I modelli 

La gamma di pianoforti ibridi Grand Hybrid si compone di due modelli denominati GP-500 e GP-300, più un terzo modello (AP-700) che condivide con i “fratelli maggiori” la nuova generazione sonora, ma si pone quale ammiraglia della attuale serie di pianoforti digitali Celviano AP di Casio.
I due modelli GP dispongono di una meccanica assolutamente originale. La
Natural Grand Hammer Action Keyboard è dotata di tasti bianchi e neri realizzati con legno di abete e rifiniti in acrilico/fenolo con lo stesso procedimento impiegato da C. Bechstein per produrre le tastiere dei suoi pianoforti a coda; anche il punto di ancoraggio e la lunghezza del tasto sono pressoché identici a quanto previsto nella controparte acustica del marchio tedesco, mentre il meccanismo e il martelletto sono stati realizzati in materiale plastico, nel pieno rispetto delle caratteristiche fisiche delle parti originali.

Il modello Celviano AP-700 monta invece la rinomata meccanica Tri-Sensor II con rivestimento dei tasti in avorio sintetico, che equipaggia i modelli al top delle serie Privia e Celviano. Il sistema di rilevamento della Velocity nell’elettronica della meccanica di tutti i modelli Grand Hybrid è sempre basato su tre sensori per ogni tasto, ma implementa quella tecnologia High Resolution Velocity studiata da Casio per elevare il range della rilevazione a circa 16.384 eventi, contro i canonici 128 previsti nel protocollo MIDI.

Casio Celviano Grand Hybrid

Per la generazione sonora della serie Grand Hybrid, Casio ha sviluppato una variante della sintesi proprietaria AiR, denominata nello specifico Grand, con tre preset arricchiti da un ampio parco di rumori fisici per restituire un suono ancora più dettagliato.
Casio ha scelto per ciascun preset AiR Grand una denominazione che rimanda alla città di provenienza della controparte acustica, e se il preset Berlin Grand rimanda ovviamente a uno strumento C.Bechstein (più precisamente il gran coda D282), le timbriche Hamburg Grand e Vienna Grand riportano presumibilmente ad altri pregiati gran coda di marchi prestigiosi come Steinway e Bosendorfer

Oltre a una differenziazione in termini di numero di rumori fisici che interagiscono con il suono, il top di gamma GP-500 dispone inoltre di una serie di locazioni di memoria denominate Scene, per salvare le timbriche plasmate nel dettaglio dall’utente; nello specifico, Casio fornisce a corredo una serie di Scene preprogrammate e legate alle sonorità di pianoforte di una serie di noti compositori del repertorio classico.

L’arsenale sonoro del GP-500 ammonta complessivamente a 35 preset (26 sul GP-300), mentre il Celviano AP-700 dispone di circa 250 preset, di cui una buona parte organizzati in banchi orchestrali dedicati alla riproduzione di MIDIFile rispettosi dello standard General MIDI. La polifonia su tutti i modelli è di 256 note. Gli effetti sono a cura degli ultimi DSP studiati recentemente da Casio, e in grado di fornire un blocco per le ambienze denominato Hall Simulator con 17 algoritmi selezionabili, più blocchi per Chorus (4 preset), un multieffetto e il Brilliance.

Tra gli effetti, una sorpresa: i pianoforti ibridi GP sono dotati inoltre di un algoritmo che incrementa la spazialità dell’ascolto impiegando le cuffie, nonché di un Compander con tre preset a corredo e attivabile sulle uscite Line Out, per adattare il suono dello strumento secondo diversi livelli di volume.

Casio Celviano Grand Hybrid

Le altre caratteristiche

I modelli GP sono identici nelle forme, ed entrambi sono disponibili nel colore nero, ma nel GP-500 la finitura è lucida mentre nel GP-300 (e anche nell’AP-700) è satinata. La tendenza odierna tra i produttori in strumenti considerati di pregio è di condensare il pannello di controllo sulla parte sinistra della tastiera, e per i due modelli GP Casio si adegua a questa tendenza; nel pianoforte digitale AP-700 i controlli sono disposti ordinatamente sopra la tastiera, e vanno a circondare il display LCD monocromatico e retroilluminato.

Tra le altre funzioni spicca la modalità Concert Play, che consente di suonare accompagnati dai propri brani preferiti, caricati sotto forma di file audio nel player dello strumento; i due modelli GP dispongono di 15 locazioni in memoria dedicate. Per l’esercizio e la didattica, non mancano in questi strumenti una serie di circa 60 song organizzate all’interno di una libreria musicale; oltre al recorder MIDI/Audio tra le funzioni è disponibile infine la modalità Duetto, per esercitarsi a quattro mani.

Casio Celviano Grand Hybrid

La prova

L’estetica di questi nuovi modelli è un mix azzeccato tra forme classiche e moderne, mentre le finiture sono di rango: non si percepiscono al tocco delle sbavature nello chassis, nemmeno tra i punti di ancoraggio di elementi quali la tastiera e lo stand.
L’unico elemento visivo che mi lascia qualche perplessità è la scelta di adottare due generosi box per ospitare i woofer della diffusione sonora sul pannello inferiore della tastiera, ma probabilmente era l’unico compromesso possibile per far posto in quell’area a una meccanica così sofisticata; viceversa, mi ha colpito lo studio svolto da Casio per la disposizione dei tweeter – posti all’interno di due vani dedicati sul pannello superiore dello strumento – che regalano un suono dalla resa piacevolmente ariosa e senza sgradevoli “frizzanterie” di contorno.

La meccanica mi ha impressionato positivamente: durante il test l’ho potuta confrontare anche con la controparte acustica da cui deriva (quella montata sul gran coda D282 di C.Bechstein), e devo ammettere che le differenze in termini di consistenza al tocco sono davvero minime. Il tasto è piacevole senza rivelarsi stancante nell’uso sul lungo periodo, e il rivestimento che lo avvolge fornisce un ottimo “grip”, anche in situazioni di forte sudorazione delle dita.
La corsa del tasto è regolare e il pianista esigente apprezzerà sia il buon bilanciamento, sia la notevole velocità nella risposta, un fattore che ha spinto Casio e C.Bechstein a non inserire una simulazione dello scappamento.
L’adozione di una meccanica con leveraggi e martelletto in materiale plastico ha un senso ragionando in termini di tradizione e al contempo di innovazione, perché Casio punta all’affidabilità sul lungo periodo, andando ad azzerare eventuali interventi di manutenzione o messa a punto.

La Tri-Sensor II che equipaggia l’AP-700 la conosco bene, e nel pilotare le nuove timbriche Air Grand ho ricevuto delle buone impressioni eseguendo dei passaggi delicati, mentre su valori di Velocity pari al fortissimo percepisco un suono che emerge con meno imponenza rispetto a un’esecuzione analoga sulla meccanica Natural Grand Hammer Action Keyboard: qualche compromesso rispetto ai fratelli maggiori dovrà pur esserci…

Passando alle timbriche, durante la prova scopro che per la generazione sonora di questa serie GP Casio non ha lesinato in termini di quantità di forme di onda per i nuovi preset (1GB circa in formato compresso), e tanta abbondanza nella wavetable si percepisce all’ascolto. L’ampio range dinamico delle timbriche, ma soprattutto l’ottima omogeneità dei vari layer impiegati sono due elementi su cui concentrarsi in sede di prova.

Casio Celviano Grand Hybrid

L’interazione tra meccanica e generazione sonora è ben studiata e, a mio modesto parere, Casio taglia un nuovo traguardo in questo strumento riguardo al pianissimo, perché eseguire dei passaggi delicati con il giusto tasso di espressività è sempre piuttosto problematico in un pianoforte digitale. Incrementando la Velocity, il suono assume un carattere dalla connotazione imperiosa, con i rumori tipici e le risonanze a far piacevolmente da contorno mantenendo le impostazioni di default.
L’impiego di forme di onda dotate di una maggiore risoluzione si percepisce infine nel decadimento suono, dotato di una coda molto naturale. La scelta di fornire ben tre caratteri sonori differenti, ma soprattutto l’ottimo parco di opzioni di editing dedicate consente al musicista di poter spaziare su un ampio repertorio classico e contemporaneo, richiamando le impostazioni preferite con un semplice click, grazie alle Scene.

Il plus del Casio GP-500 è che potete avventurarvi anche in una ricerca filologica sul suono dei tre pianoforti disponibili: per esempio, oltre a composizioni di Liszt, Wagner o Debussy, con il preset del C.Bechstein potete spingervi oltre, andando a emulare il suono contemporaneo del gran coda tedesco residente negli studi Trident a Londra, e impiegato negli anni sessanta/settanta anche da artisti quali i Beatles (per “Hey Jude”) o i Queen (nell’album “A Night at the Opera”).
Anche i preset Hamburg e Vienna rispettano con ottima approssimazione la sorgente originale, ma tra i due il mio preferito è l’emulazione dello Steinway, perché il preset studiato da Casio restituisce quel pizzico di nasalità in gamma media tipica della raffinata controparte acustica. Ogni emulazione è disponibile anche nelle varianti Mellow o Bright, ma nei due modelli GP meritano una menzione anche i preset studiati per precisi generi musicali: ben fatto. Nelle altre categorie spiccano i piani elettrici, gli archi a corredo del GP-300 o la bella botta percussiva percepita nei bassi da impiegare in split con le timbriche pianistiche.

Casio Celviano Grand Hybrid

Cosa manca nella palette timbri dei Grand Hybrid?
A mio parere, un timbro di Upright Piano da affiancare al preset di Honky Tonk non avrebbe guastato… Se le 15 Scene disponibili a bordo del GP500 vi sembrano poche, niente paura: potete organizzare una serie di timbriche in altrettante Scene, e caricare quelle preferite nello strumento al volo, tramite una pratica pen drive.
Oltre alle canoniche funzioni dedicate alla didattica, peraltro completate dalla pratica modalità Duetto per suonare a quattro mani, il modo Concert Play consente di esercitarsi o divertirsi con i propri file audio preferiti, senza dover impiegare un player esterno per lo stesso scopo.

Le conclusioni

La prova conferma la regola descritta nell’introduzione di questo articolo: la serie Grand Hybrid assottiglia il divario in termini di prezzo che finora ha diviso un buon pianoforte digitale da una variante ibrida, ma senza lesinare in termini di contenuti.
Oltre alle ottime opzioni per trovare il giusto feeling nell’interazione sonora tra meccanica e generazione di sintesi, Casio si spinge oltre nel GP-500, proponendo al pianista un percorso di ricerca sonora dal facile approccio. In conclusione, la “pietanza” proposta dal binomio Casio e C.Bechstein è sostanziosa, e per gustarla tutta vi suggerisco ti ritagliarvi una bella porzione di tempo libero, per recarvi da un rivenditore e provare questa nuova proposta tra i pianoforti ibridi.

Casio Celviano Grand Hybrid

I video

L’approfondimento video della serie Grand Hybrid vede quale protagonista l’amico Max Tempia di Casio Italia: nel primo video descrive alcune caratteristiche che contraddistinguono questa nuova serie, mentre nel secondo propone degli esempi sonori impiegando i nuovi preset Berlin, Hamburg e Vienna.

In conclusione, vi suggerisco di visitare il sito internet dedicato da Casio Italia alla nuova serie Grand Hybrid, dove oltre ad altri video di presentazione ed esempi audio delle timbriche onboard, potrete anche consultare i manuali in italiano, per non arrivare impreparati alla prova con questi raffinati strumenti: buon divertimento!

Riccardo Gerbi

Casio Celviano Grand Hybrid

Foto di Claudia Calegari